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Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

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1998

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RICCARDO GIORDANO E GLI AMICI

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Il mondo dei windsurfer è molto particolare. Una specie di grande tribù formata da atleti di tutto il mondo che s’incontrano in ogni parte del globo oer dare sfogo a una passione comune. E’ giocoforza che si creino grandi amicizie. A Maggior ragione per Riccardo Giordano, trentenne gioviale e sempre positivo, che cavalca le onde da vent’anni. Compagni di baldorie e bravate conosciuti in ogni angolo del mondo. L’austriaco Cris Sieber e l’israeliano Amit Imbar sono gli amici più stretti, ma la "comitiva" comprende anche Tony Philip, delle isole Fiji, i neozelandesi Bruce Kendall, Crhis Lorenz e Aaron McIntosh. "Con Cris e Amit siamo amici fraterni – sottolinea Riccardo – Abbiamo condiviso tante cose e il rapporto è più diretto. Anche con gli altrri l’affiatamento è ottimo, anche perché facciamo sempre gruppo in giro per il mondo, ma con australiani e neozelandesi al momento della gara non conta più nulla". Con l’amico Cris Sieber, Riccardo condivide la passione per un’altra disciplina dalle forti emozioni, lo sky surfing. "Io e lui ci siamo buttati con il paracadute e la tavola sui cieli di tutto il mondo. Abbiamo imparato in America, dove abbiamo conosciuto Patrick De Gayardon. In poco tempo abbiamo conosciuto tutti i più grandi della specialità". Un amore per le emozioni forti che è passato anche per il bunging jumpy, ma anni fa quando ancora non era di moda. "E’ un emozione che ho provato più volte in passato, soprattutto in Nuova Zelanda, per la precisione a Quick Town, dove ti fanno passare la voglia di fare tutte le cose spericolate. E’ un posto stupendo immerso nei canyon dove allora c’era il jumpy più alto del mondo (109 metri). Ora penso che ne avranno costruiti di più alti, anche perché c’è chi si lancia dall’elicottero, ma la cosa non m’interessa più".

GIORDANO E GLI SQUALI AUSTRALIANI
L’allarme per gli squali nella baia di Sydney non è più una novità. Si sa che ci sono alcune delle specie più feroci, dallo squalo bianco in giù, ma nessuno sembra preoccuparsi, ancor meno Riccardo Giordano. "Il problema degli squali esiste, eccome, ma sia i velisti che i surfisti ci hanno fatto l’abitudine. Chi gareggia a livello internazionale da tempo è abituato a vedere squali in mare. In Sud Africa e in Tailandia io ho fatto anche windsurf da salto con gli squali sotto la tavola. Figurati quando c’è da fare surf da onda". Per praticare questo sport bisogna farsi trainare in mare aperto e aspettare che le onde s’infrangano sulla barriera corallina, creando l’onda perfetta da cavalcare. In azione il pericolo è relativo, ma mentre si attende l’onda bisogna aspettare fermi in mare aperto a cavallo della tavola. "In queste zone ci sono gli reef shark, quelli con la pinna bianca, ma non sono aggressivi (nella foto Paco Wirz con uno squaletto sotto braccio in Nuova Caledonia). In linea di massima il pescecane non attacca, eppoi di sicuro a Sidney gli squali saranno l’ultima cosa a cui penserò".

GIORDANO E LE GUASCONATE
Sul finire degli anni ’80 il giovane club Albaria (nato nel 1982) vantava già quattro suoi atleti ai vertici del movimento nazionale: Vincenzo Baglione, Vinci Pottino, Alfredo Barbera e Riccardo Giordano. I quattro divennero presto "I Quattro Moschettieri" per la stampa e Riccardo, appena diciottenne, il più giovane del gruppo, divenne D’Artagnan per il suo modo un po’ guascone di affrontare la vita. Scherzi e bravate che ne hanno un po’ contraddistinto il personaggio, divenuto poi vettore privilegiato di tante aziende che hanno puntato su di lui per lanciare nuovi prodotti sportivi(vedi Oackley). Mille storie da raccontare, come quando in Tailandia, appena quindicenne , quando rimase in pieno oceano fino alle 3 di notte, con gli squali che gli giravano intorno. Era uscito con lo scooter d’acqua per andare a prendere i suoi compagni che si stavano allenando, ma fece male i conti con la benzina… Tante storie più o meno note. La bravata più famosa, perché andò in mondovisione, però, ebbe come teatro lo stadio Olimpico di Barcellona. La delegazione italiana stava entrando in pista per la sfilata. I velisti erano indietro, e probabilmente nessuno li avrebbe notati. Prima dell’ingresso nel tunnel, però, Riccardo scala le posizioni, supera qualche dirigente ed entra nello stadio fra i primi. Appena sotto le tribune esce un cartellone, fino allora nascosto, con scritto "Pauroso, Rick the legend". La sua immagine fa il giro del mondo e al comitato olimpico ora temono la prossima "improvvisata".

MONDELLO, SIDNEY E…MEGAN GALE
Riccardo Giordano in questi giorni è concentratissimo. Il giorno della partenza (23 agosto) è ormai alle porte e tutto è pronto per questa olimpiade, per lui quasi "casalinga". Un po’ tutti gli atleti stanno seguendo programmi particolari per ambientarsi al meglio dall’altra parte del globo, ma l’unico degli atleti stranieri a sentirsi davvero a casa sarà proprio Riccardo. "Sidney, se vogliamo, è abbastanza simile a Mondello. Anche lì appena finisci di lavorare fai subito un salto a mare. Il modo di concepire la giornata è simile, ma soprattutto, sono praticamente identiche le condizioni di vento, che è la cosa che mi interessa di più. A Mondello come a Sidney il vento soffia forte e poi sparisce, e gira". A Sidney, oltre al vento familiare, Riccardo troverà una città che conosce benissimo ("ci sono stato fino allo scorso inverno"), il suo grande gruppo di amici ("Tutti i miei amici del windsurf sono già lì da un mese"), e la possibilità di dare sfogo, così come a Palermo, alla sua passione per la musica. Riccardo, fra le tante cose, bazzica anche nel mondo dei Dj, predilige la musica house e a Sidney suona in due locali: "Sugar Reef" e "Home", dimostrando di mettere bene in pratica i consigli dell’amico Dj Coccoluto. Tante amicizie, si diceva, e fra queste quella con Megan Gale, conosciuta nel più totale anonimato in una delle tante feste degli italiani a Sidney. Condizioni ideali, che lo inseriscono a forza fra gli out sider di lusso.