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Prima Pagina è un servizio di Albaria
per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da
immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria
Magazine
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Prima Pagina
1998
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Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale
di Palermo Direttore:
Vincenzo Baglione
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RICCARDO GIORDANO
E GLI AMICI
Il mondo dei windsurfer è molto particolare. Una
specie di grande tribù formata da atleti di tutto il mondo che sincontrano in ogni
parte del globo oer dare sfogo a una passione comune. E giocoforza che si creino
grandi amicizie. A Maggior ragione per Riccardo Giordano, trentenne gioviale e sempre
positivo, che cavalca le onde da ventanni. Compagni di baldorie e bravate conosciuti
in ogni angolo del mondo. Laustriaco Cris Sieber e lisraeliano Amit Imbar sono
gli amici più stretti, ma la "comitiva" comprende anche Tony Philip, delle
isole Fiji, i neozelandesi Bruce Kendall, Crhis Lorenz e Aaron McIntosh. "Con Cris e
Amit siamo amici fraterni sottolinea Riccardo Abbiamo condiviso tante cose e
il rapporto è più diretto. Anche con gli altrri laffiatamento è ottimo, anche
perché facciamo sempre gruppo in giro per il mondo, ma con australiani e neozelandesi al
momento della gara non conta più nulla". Con lamico Cris Sieber, Riccardo
condivide la passione per unaltra disciplina dalle forti emozioni, lo sky surfing.
"Io e lui ci siamo buttati con il paracadute e la tavola sui cieli di tutto il mondo.
Abbiamo imparato in America, dove abbiamo conosciuto Patrick De Gayardon. In poco tempo
abbiamo conosciuto tutti i più grandi della specialità". Un amore per le emozioni
forti che è passato anche per il bunging jumpy, ma anni fa quando ancora non era di moda.
"E un emozione che ho provato più volte in passato, soprattutto in Nuova
Zelanda, per la precisione a Quick Town, dove ti fanno passare la voglia di fare tutte le
cose spericolate. E un posto stupendo immerso nei canyon dove allora cera il
jumpy più alto del mondo (109 metri). Ora penso che ne avranno costruiti di più alti,
anche perché cè chi si lancia dallelicottero, ma la cosa non
minteressa più".
GIORDANO E GLI SQUALI AUSTRALIANI
Lallarme per gli squali nella baia di Sydney non è più una novità. Si sa che ci
sono alcune delle specie più feroci, dallo squalo bianco in giù, ma nessuno sembra
preoccuparsi, ancor meno Riccardo Giordano. "Il problema degli squali esiste, eccome,
ma sia i velisti che i surfisti ci hanno fatto labitudine. Chi gareggia a livello
internazionale da tempo è abituato a vedere squali in mare. In Sud Africa e in Tailandia
io ho fatto anche windsurf da salto con gli squali sotto la tavola. Figurati quando
cè da fare surf da onda". Per praticare questo sport bisogna farsi trainare in
mare aperto e aspettare che le onde sinfrangano sulla barriera corallina, creando
londa perfetta da cavalcare. In azione il pericolo è relativo, ma mentre si attende
londa bisogna aspettare fermi in mare aperto a cavallo della tavola. "In queste
zone ci sono gli reef shark, quelli con la pinna bianca, ma non sono aggressivi (nella
foto Paco Wirz con uno squaletto sotto braccio in Nuova Caledonia). In linea di massima il
pescecane non attacca, eppoi di sicuro a Sidney gli squali saranno lultima cosa a
cui penserò".
GIORDANO E LE GUASCONATE
Sul finire degli anni 80 il giovane club Albaria (nato nel 1982) vantava già
quattro suoi atleti ai vertici del movimento nazionale: Vincenzo Baglione, Vinci Pottino,
Alfredo Barbera e Riccardo Giordano. I quattro divennero presto "I Quattro
Moschettieri" per la stampa e Riccardo, appena diciottenne, il più giovane del
gruppo, divenne DArtagnan per il suo modo un po guascone di affrontare la
vita. Scherzi e bravate che ne hanno un po contraddistinto il personaggio, divenuto
poi vettore privilegiato di tante aziende che hanno puntato su di lui per lanciare nuovi
prodotti sportivi(vedi Oackley). Mille storie da raccontare, come quando in Tailandia,
appena quindicenne , quando rimase in pieno oceano fino alle 3 di notte, con gli squali
che gli giravano intorno. Era uscito con lo scooter dacqua per andare a prendere i
suoi compagni che si stavano allenando, ma fece male i conti con la benzina
Tante
storie più o meno note. La bravata più famosa, perché andò in mondovisione, però,
ebbe come teatro lo stadio Olimpico di Barcellona. La delegazione italiana stava entrando
in pista per la sfilata. I velisti erano indietro, e probabilmente nessuno li avrebbe
notati. Prima dellingresso nel tunnel, però, Riccardo scala le posizioni, supera
qualche dirigente ed entra nello stadio fra i primi. Appena sotto le tribune esce un
cartellone, fino allora nascosto, con scritto "Pauroso, Rick the legend". La sua
immagine fa il giro del mondo e al comitato olimpico ora temono la prossima
"improvvisata".
MONDELLO, SIDNEY E
MEGAN GALE
Riccardo Giordano in questi giorni è concentratissimo. Il giorno della partenza (23
agosto) è ormai alle porte e tutto è pronto per questa olimpiade, per lui quasi
"casalinga". Un po tutti gli atleti stanno seguendo programmi particolari
per ambientarsi al meglio dallaltra parte del globo, ma lunico degli atleti
stranieri a sentirsi davvero a casa sarà proprio Riccardo. "Sidney, se vogliamo, è
abbastanza simile a Mondello. Anche lì appena finisci di lavorare fai subito un salto a
mare. Il modo di concepire la giornata è simile, ma soprattutto, sono praticamente
identiche le condizioni di vento, che è la cosa che mi interessa di più. A Mondello come
a Sidney il vento soffia forte e poi sparisce, e gira". A Sidney, oltre al vento
familiare, Riccardo troverà una città che conosce benissimo ("ci sono stato fino
allo scorso inverno"), il suo grande gruppo di amici ("Tutti i miei amici del
windsurf sono già lì da un mese"), e la possibilità di dare sfogo, così come a
Palermo, alla sua passione per la musica. Riccardo, fra le tante cose, bazzica anche nel
mondo dei Dj, predilige la musica house e a Sidney suona in due locali: "Sugar
Reef" e "Home", dimostrando di mettere bene in pratica i consigli
dellamico Dj Coccoluto. Tante amicizie, si diceva, e fra queste quella con Megan
Gale, conosciuta nel più totale anonimato in una delle tante feste degli italiani a
Sidney. Condizioni ideali, che lo inseriscono a forza fra gli out sider di lusso. |