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INCOLLATI ALLA TV
Creatività, competenza, un pizzico di
intraprendenza: ingredienti fondamentali per quei
programmi che hanno conquistato palinsesti delle più note emittenti
regionali, e stanno riscuotendo un notevole successo, sia
tra i giovani che tra i meno giovani.
di Licia Raimondi
Alcuni di questi ambiscono a farsi spazio anche in
network nazionali, come Souvenir, programma ideato da
Piero Bruno, a carattere prevalentemente turistico. Un
bel passo avanti - asserisce Letizia Sarullo, conduttrice
di Souvenir - per un programma che rivolgendosi
principalmente al cittadino comune tende a valorizzare
luoghi noti e spesso sottovalutati, attraverso soluzioni
estetiche che prediligono immagini e servizi in pillole,
più facilmente recepibili dagli ascoltatori.
Gli interessi si differenziano a seconda dei messaggi
indirizzati al pubblico: si passa da argomenti
prevalentemente giovanili per trasmissioni come Tv tv,
Prewieu, Glamour, ad argomenti che potrebbero interessare
un audience più adulta per programmi come l'Isola del
tesoro, Bianco e nero, Babalà (per citare solo alcuni
dei nomi più di spicco nel panorama televisivo
regionale) ma la fruizione effettiva, agevolata
dall'accessibilità degli orari di programmazione, si
estende ad un pubblico vario, senza differenze di sesso,
età, ceto sociale.
In redazione telefonano anche giovani liceali per
informarsi sugli orari di programmazione - conferma
Mariella Augello, addetta alle pubbliche relazioni di
Babalà, programma ideato da Gaetano Basile, - che ha
voluto dare un taglio alla diffusa esterofilia esistente
nel settore. Basile, che è supportato nella conduzione
del programma da Coralie Hardouine e da Marilina Santoro,
dopo avere raggiunto la notorietà televisiva con Opinion
Leader, si è ritagliato in Babalà una rubrica La
Sicilia di Basile, uno spazio più per i suoi
interessanti excursus in giro per la Sicilia, che
comprendono visite a monumenti dimenticati come nel
recente servizio su Palazzo Ziino in Via Dante.
Ma che caratteristiche presenta il target di questi
programmi?
Lo spettatore stanco, vuole rilassarsi e allo stesso
tempo divertirsi - ribadisce Maurizio Giglio, in arte
"Mauriziotto", ideatore e conduttore di Tv tv,
opinione condivisa da Andrea Lodato che cura Twiter,
programma ideato da Natale Zennaro e Umberto Teghini.
Con questi presupposti il produttore di Tv tv, Franco
Gregorio, ha optato per i servizi in "pillole",
tipo di sistema usato in "Fuego", che
permettendo di velocizzare la visione tiene inchiodato lo
spettatore allo schermo.
Così mentre "Mauriziotto" va alla scoperta del
"popolo della notte" in giro per nights e
discoteche, le sue interviste (tra le più recenti quelle
a Renato Zero, Paola Barale, Ron, Giorgia, Paolo Brosio),
non durano più di un minuto. Al suo fianco lavora
"Monia" una delle ragazze di Boncompagni in
"Non è la rai" di qualche anno fa, che ha
confermato "il successo di Tv tv è dovuto al fatto
che con 'Maurizziotto' lavorando ci divertiamo e la gente
si divertire con noi... Ho un progetto televisivo molto
interessante in cantiere sul quale sto puntando molto, ma
preferisco non aggiungere altro per scaramanzia".
Twiter, oltre ad essere rivale di Tv tv nel trattare il
mondo dei giovani siciliani con argomenti di costume,
attualità e spettacolo, Andrea Lodato ricorda
l'intervista a Giovanotti, Renzo Arbore e Schumacher, e
dice - Twiter si prefigge di imprimere un carattere più
"impegnato" agli argomenti trattati,
affrontando tematiche e problematiche sociali complesse
dietro una facciata di apparente edonismo.
Giuseppe Pizzuto, ideatore e conduttore di Bella (il cui
titolo è riferito a una ipotetica ragazza con intenti
volutamente frivolo edonistici), riconosce che il suo
programma non è particolarmente originale rispetto al
mercato esistente, ma conta già dalla sua recentissima
edizione un'intervista a Raul Bova, a Simona Ventura e a
Dario Fo.
A livello tecnico Bella non ha niente da invidiare alle
sue rivali: il montaggio, a cura di Michele Di Giovanni,
avviene in digitale su video Machine, e durante le
riprese viene utilizzato il sistema Steadycam, una vera e
propria "carrellata umana" con effetto dolly;
inoltre all'inizio del '98 il programma potrà essere
trasmesso via cavo.
Tanta strada da fare ancora per quelli che sono stati i
"pionieri" del magazine televisivo regionale,
ma, bisogna riconoscerlo, anche tanta strada già fatta:
dunque, tra uno zapping e l'altro, per loro un sentito
"in bocca al lupo" dalla redazione di Albaria.
"L'OPINION"
di Franco Nulli
OTTO ANNI TRA L'EFFIMERO E IL SOCIALE
E' DESTNATO A
LASCIARE IL SEGNO NEL MONDO DELL'ETERE TELEVISIVA
REGIONALE.
di Raffaella Daino
"Cercavamo un modo per raccontare l'effimero degli
anni '80. - ci racconta Franco Nulli, uno degli ideatori
di Opinion Leader - Ma anche per mostrare tutto quello
che di bello ha da offrire una città come Palermo".
Ecco un modo come un altro per inventarsi da zero una
trasmissione. E' il dicembre '90 quando un gruppo di
palermitani appassionati di moda e tv decidono di dar
vita ad una creatura destinata a lasciare il segno nel
mondo dell'etere televisiva regionale. Risale proprio a
quell'anno il tormentone che non risparmia nessuno degli
intervistati.
"Alla domanda Chi è un Opinion
Leader, che ponevamo con un pizzico di provocazione e
tanta ironia, non abbiamo mai ricevuto due risposte
uguali. Questo è il bello!"
A distanza di otto anni quella trasmissione non solo è
ancora in grado di raccogliere indici di ascolto elevati
ma ha anche lanciato un nuovo modo di fare tv in Sicilia.
Basta con le solite trasmissioni intrise di
provincialismo dei salotti televisivi di quei tempi; via,
sulla strada, a raccogliere le opinioni delle gente, a
curiosare dal buco della serratura nelle feste mondane
della borghesia e della aristocrazia palermitana, e poi a
poco, a raccontare fatti e misfatti della vita normale,
di tutti i giorni; le disfunzioni e i passi in avanti di
una città che cresce. Ecco in sintesi il messaggio della
rubrica più seguita negli ultimi anni in Sicilia e
l'evoluzione che ha subito col passare del tempo.
Da quel 1990 diverse cose sono cambiate in casa Opinion
Leader. A metà percorso le strade dei tre
autori/inventori, della trasmissione si separano. Quando
Beppe D'Amico e Marcello Mordino decidono di voltare
pagina, per dar vita ad altre produzioni televisive, al
timone di Opinion Leader rimane solo Franco Nulli. Un
uomo della moda prestato alla tv. Da supervisore delle
location in cui venivano girati i promo, a coordinatore
generale di una trasmissione della quale fino a quel
momento aveva curato solo l'aspetto, per così dire,
estetico.
"E' stato un apprendistato decisamente
violento".
Ci racconta in un momento di pausa tra un
montaggio e l'altro.
"Mi sono ritrovato a dover
decidere tutto da solo, dalla scaletta al contenuto dei
testi, dalla scelta delle immagini al montaggio.
All'inizio non è stata impresa semplice, mi sono
lasciato guidare dall'intuito e da quel senso estetico
che avevo maturato nei venticinque anni di esperienza nel
mondo della moda con Bla Bla. E ho cercato di mettere in
pratica quello che avevo imparato lavorando con Beppe e
Marcello, che la tv la masticavano da tanto, e cioè i
tempi televisivi, come va fatta la tv, il modo di
gestirla. Quando mi sono sentito pronto, ho dato una
sferzata alla trasmissione, andando ad osservare quello
che per la Opinion Leader dei primi quattro anni era un
territorio inesplorato, e cioè il sociale".
Una scelta riuscita dato che il pubblico sembra
apprezzare le novità in seno alla trasmissione che ora
mira ad informare, a denunciare e a suggerire, pur
continuando a mostrare anche il lato patinato e
luccicante della Palermo bene, le feste e gli eventi
mondani.
"Dallo scorso gennaio - continua Franco -
abbiamo inserito una striscia di informazione, Palermo in
15 giorni, che a mio avviso rappresenta un nuovo modo di
fare informazione, sicuramente diverso dalla solita
informazione da tiggì. Il riscontro è stato decisamente
positivo. La gente ha voglia di sapere e di essere
informata, e soprattutto di sentire anche una voce
diversa da quella del palazzo".
E delle numerose, altre trasmissioni che sono nate
sull'onda lunga di Opinion Learder, cosa pensi?
"Credo che il successo di Opionion Leader dipenda
anche dal fatto che non c'è stata una crescita parallela
da parte delle altre produzioni. Non vedo grande
creatività o identità in giro. La maggior parte delle
nuove trasmissioni cambiano aspetto troppo rapidamente, e
lo spettatore forse non fa in tempo ad affezionarsi.
L'unica ad avere una certa credibilità è a mio pare
Tivù tivù. Le altre devono ancora crescere".
Tanta creatività, particolare cura e attenzione alla
grafica, investimento nell'impaginazione, tecniche di
ripresa che nulla hanno da invidiare alle trasmissioni
grandi, almeno quanto a copertura territoriale, contenuti
flessibili e vari quanto basta, musiche di effetto.
Ma secondo te cos'è che il pubblico apprezza
maggiormente, oggi, della tua Opinion Leader?
"Probabilmente la possibilità che offriamo alla
gente di riconoscersi e identificarsi in quello che
mandiamo in onda. Che poi altro non è se non una
sintesi, ben curata, ma reale, dei diversi aspetti della
realtà in cui viviamo".
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