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Teatro a Palermo RITORNANO LE GRANDI COMPAGNIE di Simonetta Trovato Foto: Carpe Dien, Stidio Camera. Dario Fo apre la stagione del Biondo Ad aprile Pavarotti al Teatro Massimo Personaggi? Tanti, tantissimi. e non sono nomi da poco visto che la sfilza è aperta da Luciano Pavarotti e chiusa da Enzo Iachetti. Non è roba da poco la stagione teatrale che si è aperta a Palermo e minaccia di offuscare altrettanti cartelloni di città più "titolate". Gli spazi, ci sono. I grandi nomi, anche. Da Teatro Biondo, Massimo e Politeama, la crisi sembra essersi allontanata, visto che le compagnie tornano in una città fino a qualche anno fa evitata come la peste e tagliata fuori dai circuiti non solo teatrali. Il merito, si é detto tanto e troppo, va alle cose che stanno cambiando e ad un capoluogo che finalmente si ricorda di essere tale anche dinanzi agli occhi del resto d'Italia. Ma vediamoli dunque, questi famosi cartelloni. La Palma d'Oro tocca di sicuro al Teatro Massimo che, non solo si è alzato in piedi, ma ha anche preso il volo: dopo venti e rotti anni di chiusura, di rivendicazioni, recriminazioni e scommesse, si apre di ben nuovo alla lirica. E lo fa nella maniera più spettacolare, visto che è stato addirittura scritturato il buon Lucianone per un "Aida" che minaccia di oscurare versioni precedenti. L'opera di Verdi sarà di scena l'11 aprile (da segnare in rosso sull'agenda anche se sembra che già sia tutto esaurito) ed al fianco di Pavarotti ci saranno Debora Voight e Roberto Scandiuzzi. Per la regia ci sono ancora dei pretendenti, ma sembra che da Il Cairo si muoverà anche qualcuno di importante. . A maggio toccherà al "Der Rosenkavalier" diretto da John Neschlinh con la regia di Pier Luigi Pizzi e, a seguire, "Tannhauser" con la regia di Werner Herzog. Al Politeama Garibaldi, sede provvisoria dell'ente lirico palermitano, la stagione é iniziata a dicembre con "Romeo et Juliette" diretta da Neschling, regia di Alberto Fassino con Luciana Serra e Marcello Giordani; quindi "Il Pipistrello" diretto da Peter Maag, regia di Filippo Crivelli con Daniela Mazzuccato, "La Sylphide" del Ballet National di Nancy et de la Lorraine, con la danzeuse Alessandre Ferri e Maximiliano Guerra diretti da David Garforth, "Fedora" con Mirella Freni, Sergej Larin, Stefano Antinucci, "La Lupa" di Marco Tutino in prima assoluta, il "Gianni Shicchi" con Eva Mei e Serena Lazzarini. Dal mondo della lirica, anche se per gli appassionati sarà un po una sorpresa, c'è anche un altro spazio: il teatro Dante (sì, quello dell'operetta) ha rimesso in sesto la sua "buca" d'orchestra e ha preparato un vero e proprio mini cartellone che comprende, addirittura, "Rigoletto" e "Madama Butterfly", oltre a lavori più commerciali come "La duchessa di Chicago" di Kalman e la "Sissi di ispirazione cinematografica, di Fritz Kreisler. Dal Biondo arriva qualche chicca, anche se il cartellone guarda molto al classico delle produzioni degli Stabili: dopo un Nobel come Dario Fo, moglie e amico al seguito, arriverà anche Paolo Villaggio che si cimenterà nei panni di Arpagone, l'avarissimo protagonista molieriano. Da Roberto Guicciardini ecco un'altra opera mastodontica, l'"Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo, calato nel dopoguerra ferito dei popolani. Cè ovviamente il testo classico, ed ecco apparire una "Medea" con Patrizia Milani, ma anche la riduzione dei "Sei personaggi" pirandelliani voluta e già vista di Giuseppe Patroni Griffi, quella con Kaspar Capparoni e Mariangela DAbraccio. Non poteva mancare di certo Shakespare, anzi forse ce n'è anche una puntina di troppo, tra "La tempesta" di Turi Ferro e quella in siciliano di Scaldati, i "Due nobili cugini" dello stesso Guicciardini con i giovani della scuola di teatro. Un sorriso, o meglio una risata, è assicurata sia dal "Don't drink the water", diventata più prosaicamente "Una bomba all'ambasciata" e firmata da Woody Allen, cui fa compagnia persino una commedia musicale, "Irma la dolce" con la regia di Calenda. Sorriso per sorriso, al Teatro Al Massimo (ma perché chiamarlo così, non c'era già abbastanza confusione?), tempio della leggerezza ha aperto la sfilata con una gustosa "passerella" con la stupenda (é proprio il caso di dirlo) Pamela Prati. Tullio Solenghi si veste da automa per il suo "Frankensteinmusical", mentre Enrico Montesano preferisce la piazza palermitana (quella catanese quest'estate è saltata) per il suo "Trash, non si butta mai niente". Napoli, ecco Napoli, dite Napoli e intendete la Sastri che ovviamente presenta "Cuore mio". E poi continua la sfilza delle signore, Lauretta Masiero, Valeria Valeri, Brigitta Boccoli, tutte alle prese con il palcoscenico d'autor leggero. Sulla stessa rotaia si incanala anche il Teatro Orione che apre il suo palcoscenico ai comici, dai nostrani ai "televisivi": ci saranno i "Treeunquarto" ma anche Enzo Iachetti, Paolo Hendel e Alessandro Bergonzoni. Soltanto a gennaio inizierà la stagione al teatro Libero che stavolta dedica ancora più spazio ai giovani registi italiani: guidati dall'ETI ci condurrà alla scoperta di nuovi talenti, cui si uniscono anche due messe in scena del suo direttore artistico, Beno Mazzone che richiama "El Salvador" dalla passata stagione e vi aggiunge "Il Falco della canadese Marie Laberge. |