BARCOLANA
LInk: www.barcolana.it



Millequattrocentoquarantacinque imbarcazioni al via

C'era una volta la competizione velica, poi nacque la Barcolana, la grande festa della vela dove l'agonismo lascia ampio spazio alla voglia di aggregazione, dove non importa vincere, dove basta esserci anche solo per far parte di un record, un record di partecipazione che si rinnova ogni anno dal 1969


L a Coppa d'Autunno è nata come trofeo challenge triennale non consecutivo assegnato alla prima imbarcazione arrivata in assoluto; cosa significa? Significa che il vincitore ha diritto di portarsi a casa la coppa per un anno ed è obbligato a rimetterla in palio per l'edizione successiva. Non è mai successo che una barca abbia vinto tre edizioni della Barcolana: per due volte ha vinto El Raguseo, nel '75 e '76, ma la striscia di vittorie è stata interrotta dall'arrivo di barche più grandi o comunque più moderne, come El Cid, anche lui vincitore due volte nel '78 e '79; intendiamoci, in quegli anni una barca era "grande" se aveva più di 11 metri, niente a che vedere con il gigantismo visto negli anni '80, e soprattutto era sufficiente avere un equipaggio rodato dalle regate per compensare relativi gap di dimensioni e quindi potenzialità delle barche. Bisogna poi tener conto del fatto che fino ad una decina di anni fa o poco più qualunque barca, sia da regata che da crociera, veniva costruita con gli stessi criteri (derivanti dallo IOR, il sistema con cui venivano "stazzate" le imbarcazioni da regata). Ciò portava ad avere barche cosidette "marine", ma limitate nelle prestazioni. Questo ha determinato due fatti: che fino al momento in cui le imbarcazioni in lotta avevano dimensioni commensurabili, un bravo equipaggio poteva fare la differenza, e che nel momento in cui sono cominciate ad arrivare barche fuori da questi parametri, costruite senza limitazioni di regolamenti e quindi capaci di prestazioni superiori, hanno infranto gli schemi che sembravano immutabili. Si tratta di un fenomeno avvenuto in tutto il mondo dello yachting, che ha portato alla crisi delle formule che obbligavano a regatare con barche d'altura "limitate" nelle prestazioni, al crescere del fenomeno dei monotipi d'altura, alla nascita di formule alternative, più semplici o più complesse ma moderne. Così, appena le condizioni non sono troppo dure, Condor vince l'edizione dell'82, in mezzo a due vittorie del Rupe che fa valere le proprie dimensioni con vento più forte. Nell'84 è di nuovo il turno di un Open, Condornonsisamai; sembra proprio che si sia arrivati a definire gli scenari possibili di una Barcolana: con vento forte vincono i Maxi, più grandi, più lenti alle andature portanti ma più veloci senza spi degli Open, favoriti in condizioni di vento leggero. Ma il gap è sempre inferiore, e l'ultima vittoria di un Maxi avvenuta con bora nel 1992 è stata presa per i capelli dal Moro di Venezia I che solo nelle centinaia di metri finali dell'ultimo lato di bolina ha passato l'Open Città di Trani. Notiamo che dalla parte dei Maxi continua ad esserci la differenza di dimensioni, buoni cinque metri di lunghezza in più, che non bastano per battere Fanatic nel '90 e nel '93. Fanatic, un capitolo a parte nella storia della Barcolana, o meglio lo è il suo timoniere: Francesco Battiston. "Checco" ha vinto, con tre barche differenti, nell'82, nell'84, nel '90 e nel '93. Alla terza vittoria, il clan dei lignanesi ha rumoreggiato alla premiazione pretendendo l'assegnazione definitiva della Coppa d'Autunno, ma il regolamento parla chiaro, a vincere è la barca; comunque un premio alla carriera ci potrebbe stare per un personaggio che bene o male ha caratterizzato negli anni questa regata. L'edizione del '91 è stata contrassegnata dalle polemiche per la penalizzazione per PMS inflitta ai primi tre arrivati: Fanatic, Blues (ULDB di 50' e passa) e Amadeus ("piccolo" Open di Cori), assegnando così la vittoria al quarto assoluto, l'inaspettato Asso 99 Satanaso Calbre del bresciano Gaburri timonato dal triestino Poli. Per questo motivo non si è notata quella che forse è stata la chiave di volta della Barcolana: quinto e sesto sono arrivati due Maxi tradizionali, Il Moro e Equity & Law, battuti in tempo reale dalle barche più "moderne". Qualcuno lo aveva capito, e a quegli anni si può far risalire l'inizio del programma Spirit of Slovenija che passando per Gaia Cube, arriverà a partorire Gaia Legend, dominatore nel '95 e probabilmente di altre molte edizioni future. Spirit of Slovenija non intende fermarsi alla Barcolana, si sussurra di Witbread, e fa pensare che banco di prova di simili ambizioni sia proprio questa incredibile piccola grande regata nel Golfo di Trieste. La Coppa d'Autunno originale è stata comuque ritirata nel 1992 dalla Società Velica Barcola-Grignano: era una coppa alta quasi un metro di gusto quantomeno dubbio, e sulla targhetta su cui venivano scritti i nomi dei vincitori anno per anno non c'era quasi più posto. Al suo posto, con le identiche modalità, viene assegnato un trofeo opera dello scultore Nino Perizi con cinque vele stilizzate con il tricolore in primo piano.



Cos'è la Barcolana?
Non è niente di simile a qualunque altra manifestazione sul mare. Innanzitutto è una regata che si corre con una formula molto semplice che, passando sopra a qualunque sistema di "stazza", suddivide i concorrenti in categorie sulla base della "lunghezza al galleggiamento", una misura fondamentale per determinare la velocità di un'imbarcazione a vela. In questa maniera si corre in "tempo reale", chi è primo sul traguardo ha vinto e non c'è bisogno di applicare macchinosi compensi: una bella rivincita per i regatanti che hanno corso una stagione lottando con tempi ed handicap. Per i non regatanti, invece, questo è ovviamente il sistema migliore e più semplice, che, soprattutto nei primi tempi, rendeva la Barcolana l'unica regata abbordabile per i normali diportisti. Questa formula-non formula è ormai abbondantemente imitata a qualunque livello, ma la Barcolana è stata la prima, e ha avuto il coraggio di portare avanti negli anni le proprie caratteristiche. Sicuramente quella che salta subito all'occhio è la partenza: pretendere di far partire assieme un migliaio di barche su di un'unica linea di partenza, addirittura di due miglia, è stata la scommessa più grande vinta dalla Società Velica Barcola Grignano. Lo spettacolo è veramente incredibile visto da fuori, e forse ancora più affascinante da dentro, soprattutto con vento forte, con la classica bora: districarsi in poppa tra gli spi che vengono issati, uscire appena dai grupponi di barche e vedere scorci della flotta in regata con la netta sensazione che ci siano più barche di quante si possano contare è un'esperienza indimenticabile anche per il più inveterato regatante del mondo. La grande festa della Barcolana è rappresentata proprio da questo gran numero di barche, con la stragrande maggioranza degli equipaggi che vanno in mare senza sperare di conquistare una coppetta o un trofeo, con barche qualunque, piccole o medie che siano, per partecipare tutti assieme a quest'allegoria di una regata, celebrare il trionfo della vela ed essere celebrati come velisti. Se poi ci sono anche il Moro di Venezia o Fanatic che in qualche minuto spariscono all'orizzonte, che importa, non sanno quello che hanno perso.