INCHIESTA DOPING

Intervista a Mario Pescante

Il Presidente del CONI Mario Pescante: "Per sconfiggere il doping bisogna precederlo, la strada da seguire è quella della prevenzione". L'attivazione della Procura antidoping del CONI servirà anche da deterrente


A bbiamo contattato il massimo esponente dello sport italiano al suo ritorno da una importante riunione del CIO a Cancun. Il Presidente del Comitato Olimpico Italiano al meeting messicano ha fatto la voce grossa quando è stato toccato lo scottante problema del doping. Pescante si è battuto molto per difendere l'orgoglio dello sport azzurro ed a lui si deve in gran parte la nascita della Procura del CONI, insediatasi recentemente per tentare di risolvere, anche da un punto di vista penale, tutte le problematiche legate al traffico ed all'uso di sostanze proibite da parte di alcuni atleti che, con l'intento di raggiungere quella sporca ultima meta, sono disposti, spesso spinti da medici ed allenatori senza scrupoli, a mettere in pericolo la propria vita ed a minare la salute morale dello sport, puro per principio.
Qual è il ruolo affidato alla Procura Antidoping?
Un ruolo che purtroppo fino ad oggi non siamo riusciti a svolgere, cioè quello di accertare eventuali responsabilità. Sino ad ora gli unici a pagare sono stati gli atleti, vittime molto spesso inconsapevoli di "maneggioni", di trafficanti, di gente che prescrive determinate sostanze ma che rimane sempre indenne dalle sanzioni. Vorremmo riuscire a colpire coloro che sono a monte del discorso. Per il momento possiamo solo farlo sportivamente ma con l'augurio che tutto questo poi avvenga penalmente.
Questa Procura come è composta?
La Procura si è insediata il 19 novembre, c'è un presidente, l'avvocato penalista Ugo Longo, che era già nella commissione precedente, degli avvocati dello Stato, un medico esterno alla struttura Coni e Federazioni e dei funzionari Coni.
Quali reati può contestare la Procura e quali pene può applicare?
Non c'è un reato da contestare, bisognerebbe prevedere un tipo nuovo di reato: "Attentato alla salute dell'atleta, del cittadino", in base a un articolo di questo tipo, prevedere sanzioni.
La Procura, allora per adesso ha facoltà limitate?
La Procura svolge un lavoro molto importante che è quello di dare poi gli strumenti alla Magistratura per intervenire non abusando dei tempi lunghi che molto spesso i procedimenti giudiziari hanno.
Vi sono state delle resistenze all'insediamento di questa nuova struttura?
No, le resistenze sono in campo internazionale. All'Assemblea dei Comitati Olimpici svoltasi a Cancun (Messico) il 19 novembre, io sono stato l'unico a parlare e ad alzare la voce, di fronte a questo discorso. Pensi che per la Federazione Internazionale di ciclismo, il problema non esiste, per loro sono solo illazioni giornalistiche, come vede questa che stiamo svolgendo è la battaglia dei "folati".
Sarebbe necessaria una legge internazionale?
È necessaria l'armonizzazione di sanzioni innanzitutto, poi un istituto di ricerca finanziato dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) che svolga le ricerche per precedere il doping, perché noi attualmente inseguiamo chi ne fa uso, ma ce ne accorgiamo dopo due - tre anni, dopo che è usato e consumato.
Lei si è rivolto al vice - presidente del Governo Veltroni per un progetto di legge antidoping?
Stiamo andando avanti con un progetto di legge redatto dal senatore Guido Calvi, presidente Commissione Giustizia, di cui condividiamo a pieno i contenuti e che è una risposta alle nostre esigenze. Ovviamente la Procura fornirà il materiale affinché l'autorità giudiziaria svolga le sue funzioni.
Oltre al progetto del Senatore Calvi, il Senatore Lavagnini ha presentato una proposta di legge sempre in materia doping, vi sono delle differenze?
Si, vi sono delle differenze abissali, non a caso ho citato solo il "Progetto Calvi".
Quindi lei concorderebbe solo col progetto Calvi?
Sicuramente.
C'è la possibilità di creare un'Autority medico - sportiva quindi sopra le parti?
No, perché la nostra Associazione medico - sportiva svolge la sua funzione egregiamente. Il Problema è che non ci sono gli strumenti giuridici per perseguire a monte coloro che molto spesso non sono neanche medici sportivi, pensi alle farmacie che vendono questi prodotti.
Quindi i canali di diffusione sono le farmacie?
Le farmacie, si, ma alcune farmacie e alcuni medici.
È presumibile che vi sia un mercato trasversale - nascosto?
Non c'è dubbio che c'è un mercato nascosto, molto spesso con approvvigionamenti all'estero.
Alcuni hanno accusato il CONI di immobilismo, lei come risponde ?.
Questo è un paese in cui ci sono processi facili, i fatti che contano sono i seguenti: l'Italia è l'unico paese che, dopo gli Stati Uniti, effettua oltre diecimila controlli, unico paese ad avere controlli a sorpresa, unico paese che ha sanzionato atleti come Bugno, come Rosi; fra l'altro per Bugno devo dire anche per stupidaggini, è un discorso di caffeina; già squalificato un'atleta olimpionico come Masullo, un paese che ha colpito Maradona e Caniggia, non ci dimentichiamo, siamo stati i primi, questi sono i dati. Il resto sono denunce che avevano per oggetto questa eretropoietina, che non si riesce purtroppo ad individuare.
Per individuarla è necessario rendere obbligatorio il prelievo di sangue?
È necessario riuscire ad analizzarla, è importantissima questa visita del principe Alexandre De Merode, che è il presidente della Commissione medica del CIO che, non a caso, è stato invitato e verrà proprio a Roma prossimamente per una riunione della commissione doping. Per quanto riguarda l'esame del sangue purtroppo De Merode dice che non serve per verificare l'Eritropoietine, questo è il guaio, per cui adesso probabilmente vedremo di fare una gara a livello scientifico per trovare una soluzione.
Cos'è questa sostanza che arriva dall'Australia superiore all'EPO?
Questa sostanza sarebbe l'ormone della crescita, che non si sa se provenga dalla Cina o da qualche altro stato, di questa sostanza non c'è traccia in Italia ma è bene precorrere i tempi.
Per chi è stato colpito da squalifiche per doping, rivelatesi in un secondo tempo prive di fondamento, il CONI cosa pensa di fare?
Senza fondamento no, perché se è stato squalificato vuol dire che ha un'analisi negativa.
Non ci sono stati, allora dei casi di atleti squalificati ingiustamente?
Ci sono stati dei casi di riduzione della pena, noi abbiamo due anni come squalifica, le Federazioni Internazionali spesso hanno sanzioni inferiori, nel caso di Bugno, per capirci. Questo mette in evidenza che in campo internazionale dobbiamo metterci d'accordo.