SALONE NAUTICO DI GENOVA
Link: www.fiera.ge.it/nautico/1996.htm

Motori Marini: crolla il "cartello"


a cura di Germano Scargiali

S ono i fuoribordo i più popolari protagonisti del settore motori al salone di Genova, mentre il campo degli entrobordo, pur rappresentato, interessa i soli addetti ai lavori, o quasi. C'era grande trambusto nel tormentato `giro', che vede opposti, da anni, i due grandi colossi Usa e Giappone, in lotta sul mercato mondiale. Da una parte, gli statunitensi con OMC (Johnson-Evinrude) e Mercury (più la consorella Mariner) e, dall'altra, i nipponici, pilotati dalla Yamaha con a fianco la Honda, la Suzuki e la emergente Toahatsu: di fatto, un altro colosso del settore, sia pure nelle potenze medio-piccole, ma in ritardo sul mercato europeo. Nel mezzo, soltanto l'italiana Selva, pluridecorata in campo sportivo, che vende ovunque tranne che in Italia e potrebbe imporsi con disinvoltura il classico motto "nemo profeta in patria". Il motivo del trambusto non è da sottovalutare, soprattutto, nelle imminenti prospettive di mercato. Ebbene, i più competenti sanno che, da anni, come sta avvenendo, almeno in parte, attualmente nel macro settore automobilistico, le varie case concorrenti, seppure in lotta fra loro, non si facevano la cosiddetta guerra dei prezzi, ma lavoravano soltanto sulle altre variabili del mercato. Ad esempio, la qualità, ma neppure troppo: si pensi a quanto ferro, nei nostri motori, potrebbe essere sostituito da leghe leggere, a tutto vantaggio del peso, o ancora, la distribuzione, il servizio assistenza eccetera. In pratica, a parità di potenza, la differenza di prezzo, fra americani e giapponesi, era di poche migliaia di lire. Questo patto d'acciaio, un vero `cartello' economico, forse di fronte alla drammatica crisi del momento, sembra sia crollato. Adesso la guerra si fa, anche, sui prezzi, a tutto vantaggio (ovviamente) dei prossimi acquirenti. L'ultimo grido della moda è, inoltre, rivolto ai motori ecologici: in testa a tutti, i quattro tempi, una soluzione in cui il leader indiscusso ha il nome, non certo sconosciuto, di Honda. Il colosso giapponese non produce altro che "four" ed il suo 90 Hp, massima potenza fin'ora disponibile, non ha rivali di alcuna sorta. Mentre, nelle potenze inferiori, le case concorrenti, americane comprese, ricorrono alla stessa tecnologia Honda. Il problema del fuoribordo a quattro tempi, che ne ha rallentato finora la diffusione, sta nel peso eccessivo. In compenso, su molti laghi d'Italia rappresenta l'unico consentito dalla legge, per motivi ecologici. Sul mare, è la sensibilità generalizzata su questo moderno problema (c'è chi lo vive, ormai, alla stregua di un dramma personale) sommata alla voglia di consumare meno benzina, più la fiducia nella maggiore affidabilità, che stanno rendendo i quattro tempi improvvisamente attuali. D'altronde, le maggiori case, che producono i classici fuoribordo a due tempi, dalle piccolissime, fino alle massime potenze, che hanno, comunque, il vantaggio di una maggiore accellerazione, che non disturba, quando la barca deve "uscire" dall'acqua, per acquisire la planata, si sono rivolte a soluzioni ecologiche, che poggiano sull'iniezione diretta elettronicamente comandata. In testa a tutti, Johnson-Evinrude, i due marchi della OMC, che sfoggiavano un nuovo 150 Hp: il motore più ammirato di questo trentaseiesimo salone. Ancora, per concludere, la casa lombarda Selva ha raggiunto una qualità veramente al top. Se ne sono accorti tutti, tranne gli utenti italiani. La grande Yamaha considera la Selva la propria partner europea e le affida la produzione di varie parti componenti, fornendogliene altre, che la Selva monta sui propri motori, a partire, a quanto pare, dalle eliche. Anche la storica Seagull, affascinante fabbrica britannica, è entrata in partnership con Selva ed ha creato una serie di motori medio piccoli fabbricati da Selva, ma recanti lo storico marchio del gabbiano, nato sulle rive del Tamigi. Che cosa si attende per veder sfrecciare adeguatamente il marchio Selva sui nostri mari? Naturalmente che l'esterofilia nazionale si dia una regolata.