SALONE NAUTICO DI GENOVA
Link: www.fiera.ge.it/nautico/1996.htm

La vela: Ospite d'onore

Pur limitatissima nei numeri, la vela È più' che mai la benvenuta a Genova e viene trattata, da alcuni anni, dall'organizzazione del salone, come un'ospite d'onore. Pure la Federvela, svolge bene il proprio ruolo, recitando di buon grado un copione che la vede come il fiore all'occhiello della mostra

a cura di Germano Scargiali

I l mercato delle barche a vela è invece sofisticato e difficile: mal si presta ad una presenza massiccia alle fiere. Il cliente medio del settore è infatti particolarmente competente, o si ritiene tale, e non compra volentieri la barca in una fiera. Da qui la totale assenza delle vele da taluni saloni minori. A Genova, a parte la festosa iniziativa della Fiv di Piazza vela, che lo scorso anno metteva l'Admiral's cup in bella mostra con le speranze dei successi olimpici ancora integre, il settore derive era, quest'anno, più ricco ed interessante, rispetto al settore yachting. Positivo il susseguirsi di incontri sotto la tensiostruttura dello spazio-giovani, presso la darsena, e nella piscina dedicata alla vela indoor con dei megaventilatori che hanno permesso alla festeggiatissima Alessandra Sensini, vincitrice del bronzo olimpico, di dare lezioni di tavola a vela a numerosi surfisti in erba. Protagonista è stato anche l'onnipresente Giovanni Soldini, plurivincitore e dal nome che oggi suona profetico: è fra i pochissimi, infatti, che riesca a tirare i "soldini" agli sponsor.



Le Derive
Lo stand della Nautivela era più ricco del solito, anche se la parte del protagonista lo faceva lo skiff: uno sforzo produttivo risoltosi con un buco nell'acqua, visto che la scelta dell'ISAF (ex IYRU) è poi irrimediabilmente caduta su di una barca proveniente dai mari del sud. Il nuovo 420, aggiornato secondo le novità di stazza e più simile che mai al 470, era oggetto di curiosità. Lo stesso 470, definitivamente rivisitato, dopo le modifiche strutturali in cui il cantiere italiano si è mosso all'avanguardia, appariva più bello che mai. La Performance puntava anch'essa molto sugli skiff, tombati dalla scelta olimpica, ed ha tenuto un po' troppo in disparte il Laser 2 e lo stesso Laser standard. Discorso parallelo per la Topper, tutta tesa a far guerra alla Performance, ma senza sostenere adeguatamente le associazioni di classe, che sarebbero l'unico strumento, per veder proliferare adeguatamente i vari "topperini" e "topperoni", convinti come siamo che la fame di vela, cioè la domanda, esiste, ma non è adeguatamente sostenuta nè dall'organizzazione generale di questo sport, nè dalla lungimiranza di costruttori e dealer. Hobie cat sempre spettacolari e gasati, non solo per la speranza dell'inclusione olimpica (poi anch'essa mancata), ma nella convinzione che la diffusione del 18 e, soprattutto del 16 è ormai inarrestabile.



L'altura
Nel settore dell'altura, la chiusura di quasi tutti i cantieri nazionali faceva fare al siciliano Politi, la positiva figura di un ottimo David pronto ad usare la propria fionda contro lo strapotere dei colossi francesi Beneteau, Gib Sea e Jeanneau e la danese X Yacht. Il sopravvissuto Pardo, con i Grand Soleil, mantiene la propria attuale produzione al di sopra dei 50 piedi: al salone era presente solo in darsena. Attenti, però, alla crescita della Deheler, che, sostenuta da una grossa banca tedesca, sembra pronta a sferrare un attacco al mercato, che potrebbe basarsi su condizioni di vendita e su di una promotion nettamente superiori a quelle dei rivali. I modelli di punta con questo marchio sono il 37 ed il 41. Una breve nota su Gib Sea, che ha deciso di fornire anche una versione veloce dei propri yacht, come il modello 414 (mt 12,40), progettato da Bob Humphreys, il quale giura: "è possibile correre veloci in regata con un'adeguata barca da crociera". Tornando al piccolo Politi, ha riportato con successo a Genova la versione rinnovata dell'Isola 21, con deriva mobile, wc marino, cucinino e quattro veri posti letto. Ma ben presto metterà in acqua la nuova Isola 40, evoluzione della fortunata Isola 34 Ims, riprodotta in numerosi esemplari.



Windsurf
Grandi festeggiamenti chiaramente ci sono stati per Alessandra Sensini , protagonista assoluta dello stand di Piazza Vela per la medaglia conquistata a Savannah. E in piscina Alessandra non ha esitato a dare alcune dimostrazioni pratiche sull'utilizzo della tavola a vela ai numerosi neofiti presenti. Lo stand destinato alle tavole a vela purtroppo non dava il giusto peso a questa disciplina a causa della mancata partecipazione di alcune ditte del settore. Erano presenti Tiga, Neil Pryde, North Sails, Nash, Gaastra, Wild Wind, Bic, Mistral, Hi Fly,Hot Sails, RRD, Ravasio. Tutti però mostravano una certa attenzione verso il pubblico più giovane. Molte aziende presentavano rig e tavole per bambini, consapevoli che saranno loro i fuitori di questo sport nel 2000. A Genova era presente anche Roberto Ricci, il surfista toscano famoso nel mondo per la sua produzione di tavole e attrezzature funboard di alto livello, che ha dichiarato il suo interesse morale a fare qualcosa per diffondere maggiormente il windsurf tra i principianti e soprattutto tra i bambini, memore degli anni ottanta, quando la tavola a vela, con l'ingombrante Windsurfer, affollava tutte le spiagge indistintamente, da Rimini ad Aruba, con o senza vento. Forse siamo giunti alla svolta. È ora di risollevare il nostro sport. Ci vorrebbe qualche mossa audace per rilanciare il windsurf come sport per tutti e non solo dedicato agli acrobati del funboard.