SLAM GRAND PRIX
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Gran Finale a St.Moritz

Laghi e mari del vecchio continente come la baia di Sydney: i velocissimi e superacrobatici 18 Foot Skiff hanno dato vita ad una delle più affascinanti competizioni del mondo velico europeo, la sesta edizione dello Slam Grand Prix. Si è definitivamente consacrata anche sui nostri campi di regata la presenza della formula Uno della vela, con una flotta numerosa e la presenza di campioni internazionali


I l circuito ha preso il via quest'anno su un campo di regata francese, quello di Bandol nella regione mediterranea del Var, dove si sono presentate sulla linea di partenza le prime otto imbarcazioni provenienti da Australia, Italia, Svizzera e Slovenia. In gara, ben deciso a conquistare anche il titolo europeo in palio, il campione mondiale in carica, l'australiano Steve Quigley, alla barra di AEI; il team svizzero di Konica guidato da Roger Oswald a sua volta ben determinato a primeggiare anche per riscattare il secondo posto della stagione passata; e poi lo sloveno Dusan Puh con Osare che dopo l'esperienza con il classe libera del Garda, ha trovato negli strepitosi 18 Foot Skiff, le imbarcazioni più adatte alla sua voglia di vela veloce; i team australiani di Mitsubishi guidati da Ben Derwent, di Slam con un veterano della classe, Graham Turner e di Home Salons, l'altro equipaggio svizzero di TAC Atlantic. Durante questo appuntamento il vento non è moltissimo, non supera mai i 10-12 nodi di intensità, ma già fin dalle prime battute, grazie al campo di regata vicino alla riva, lo spettacolo non manca: nelle sei prove su percorso a bastone, le grandi vele coloratissime con i marchi degli sponsor a caratteri cubitali, sfrecciano letteralmente da una boa all'altra. I pronostici della vigilia sono confermati e AEI per cinque volte è il primo a tagliare la linea d'arrivo, facendosi superare solo una volta da Konica, che termina al secondo posto della classifica generale. Dalla Francia il circuito si sposta in Sardegna, sul campo di regata di Baia Sardinia, uno specchio di mare ideale per queste imbarcazioni: poca onda e vento teso aspettano la flotta che si arricchisce di altri quattro equipaggi fra cui quello di Lexmark dei fratelli trentini Marega che, con la loro barca rosso fiammante hanno ormai raggiunto un grado di preparazione che permette loro di regatare ad armi pari con gli equipaggi più agguerriti, e quello inglese di Musto con Andy Partington al timone. Sarà proprio questo team d'oltremanica che cercherà di insidiare la posizione del fuoriclasse campione iridato Steve Quigley, pur senza riuscirci e dovendo vedersela, nelle sei prove corse, con Konika e Lexmark. Quigley dopo questa prova è saldamente al comando della classifica generale, ma il livello tecnico dei suoi avversari è molto elevato, e nelle tappe che seguiranno dovrà vedersela con una nutrita rappresentanza d'oltremanica sul lago di Garda. A Torbole infatti, vero paradiso della vela, lo attendono timonieri del calibro di Martin Jones con Gill, David Hall con Base1, Mike Bees con BTD. Dopo la prima giornata di sosta forzata dovuta al cattivo tempo, con pioggia e totale assenza di vento, l'Ora, il tipico vento da sud che soffia regolarmente ogni pomeriggio, torna a fare la sua comparsa con un'intensità che spesso supera i 20 nodi, le condizioni ideali per le evoluzioni degli incredibili 18 Foot Skiff. A farla da padrone in quest'occasione è l'inglese Gill di Martin Jones, sei volte, sulle nove prove corse, primo a tagliare la linea d'arrivo. In questo modo riesce a tenere testa al leader della classifica, l'australiano AEI soffiandogli il primato di tappa, ma ovviamente non la leadership nel circuito. Sono venti a questo punto le barche che compongono la flotta, e che si danno battaglia con incroci e passaggi mozzafiato sulle boe, con rovesciamenti e manovre al cardiopalma. L'atmosfera è calda, alle spalle dei primi due la lotta è serrata con Musto, BTD, e Lexmark che si accaparrano a turno le prove non vinte dai due primi della classifica. Dal lago di Garda il circuito si sposta a Molveno, lo splendido lago alpino ai piedi delle Dolomiti del Brenta, una vera e propria arena naturale dove gli spettatori assiepati sulle rive possono godere dello spettacolo come se fossero essi stessi a bordo. Sono sei le regate disputate su questo campo di regata, con la vittoria, ancora una volta di Quigley: a questo punto è ormai chiaro quali siano i valori in campo anche se gli equipaggi anglosassoni, soprattutto BTD e Musto dimostrano di saper tenere testa ad AEI vincendo rispettivamente una prova ciascuno. Fra gli altri sempre in eccellente posizione, quarto in questa occasione, anche se oramai senza più speranza di ottenere il primato europeo, il team elvetico di Konica: in ogni caso ha dimostrato di poter stare alla pari con i migliori al mondo con solo pochi anni di attività in questa classe. Dalle Dolomiti alle Alpi svizzere per l'ultima tappa del 60 Slam Grand Prix: infatti da Molveno la flotta si trasferisce a St. Moritz: è il momento della riscossa per l'equipaggio di casa, Konika che per tre volte, sulle sette prove portate a termine, riesce a battere il fortissimo team australiano, un'impresa che finora sembrava impossibile. Il brillante risultato non è però sufficiente per conquistare la vittoria di tappa che ancora una volta è prerogativa di AEI che così sigilla il risultato finale aggiungendo al suo palmares anche il titolo europeo, titolo che lo scorso anno era stato dell'inglese Tim Robinson e nel 1994 di Dave Ovington con Slam.