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Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

 

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Raduno regata di vele d'epoca

"EOLIE A SEGNO"

di: Alessandra Viola


“1° Raduno regata di vele d’epoca” suonava un po’ prosaico, così Angela Limpido e Franco Napoli, ideatori della manifestazione organizzata con la collaborazione di Regione Siciliana, Provincia di Messina, Comune di Lipari, Banco di Sicilia e Corvo di Salaparuta, hanno ribattezzato la loro creatura “Eolie a segno”. Uno slogan che evoca immagini di barche e vele lanciate come frecce ad inseguirsi per acque cristalline. Con un tocco di poesia, lasciato intravedere dal sottotitolo chiarificatore,che indica come non di imbarcazioni qualunque, si sia trattato, ma di splendidi velieri d’epoca, che si sono dati appuntamento prima a Napoli e poi da lì hanno fatto vela per Lipari, per partecipare alla regata.
Ammessi yacht d’epoca costruiti prima del 1950, yacht classici costruiti tra il 1950 ed il 1974 e repliche di yacht d’epoca e classici, che hanno gareggiato in una categoria a parte. Sedici in tutto le barche partecipanti tra le quali due giganteschi sloop (un solo albero) americani quasi gemelli, White Wings e Wild Horses, la maestosa Blue Leopard, e la britannica Solway Made varata nel 1938, aggiudicatasi la regata. Tra le italiane il ketch (grande albero) di mezzana e piccolo albero di mezzana a poppavia), Alba Blu, lo yawl (due alberi, con il secondo boma sporgente da poppavia) del ’46 Caroly, di proprietà della Marina Militare, e ancora Orion, Latifa, Kipawa e Paloma, sono a volere scegliere alcuni dei fascinosi nomi di questi splendidi velieri appartenenti al jet set dello yachting internazionale.
Un evento di proporzioni notevoli insomma, che sulle prime in molti avevano definito semplicemente irrealizzabile poiché le rotte “classiche”, seguite dalle barche d’epoca per partecipare a regate ben più famose, passano da Imperia e Porto Cervo, da Montecarlo, dalla Costa Azzurra e dalle Baleari (?) e sembravano sulle prime troppo lontane dal Sud Italia perché le presenze fossero significative. “E’ stata una scommessa - ammette Franco Napoli — anche perché più di un esperto ci aveva messo in guardia dal fatto che nelle Eolie non ci sarebbe stato abbastanza vento né ci sarebbe stato il tempo necessario per organizzare tutto quest’anno. Adesso finalmente posso dire che si erano sbagliati”. Ma il dubbio per qualche tempodevono pure averlo avuto i due intraprendenti organizzatori ai quali, l’estate scorsa, l’idea venne per caso: ”Io e Francop (Napoli) eravamo in barca con amici proprio nelle acque intorno a Lipari — ricorda Angela Limpido — e parlando di come il turismo eoliano fosse indirizzato verso una progressiva massificazione siamo arrivati a chiederci cosa si potesse fare per porvi rimedio. Fu così che cominciammo a parlare della regata, a sognarla e poi a progettarla sempre più in grande come recupero delle tradizioni culturali di queste isole e del bacino del Mediterraneo”. Lotta al turismo ‘mordi e fuggi’, insomma, per incentivare villeggianti stranieri e italiani a fermarsi un po’ di più nelle ‘sette sorelle’ magari proprio per ammirare questo defilè di imbarcazioni miliardarie, tutte rigorosamente d’epoca e arredate con tocchi di innegabile gusto, che si propone di richiamare annualmente nelle Eolie amanti della vela e dell’antiquariato ma anche semplici curiosi. Un appuntamento che pare diventerà stabile nel calendario estivo eoliano e potrebbe forse entrare a fare parte di un più vasto circuito velico che dal sud del Mediterraneo, risalendo l’Italia, di egata in regata potrebbe arrivare fino alla Spagna.
Oltre tutto, tra tanto lusso, gli organizzatori hanno trovato anche il tempo di pensare agli eoliani che con la manifestazione si intendeva sostenere, consegnando durante la premiazione al Sindaco di Lipari un assegno in favore dei bambini disabili. In barba a chi continua a pensare che la cultura non paga…

Alessandra Viola