"Aprire
il porto alla città", è lesigenza che da tempo a Palermo gli
operatori portuali manifestano alle istituzioni cittadine, per creare un porto che non sia
solo la principale porta dingresso della città, ma parte veramente integrante, anzi
essenziale, della vita economica, sociale e culturale della città stessa. Lidea di
porto fruibile ai cittadini implica una serie di attività dirette ed indotte di rilievo.
Attività che, naturalmente, vanno viste come potenziali risorse per lo sviluppo
delleconomia cittadina e per le quali occorrono interventi.
Fra queste attività rientrano anche quelle turistico-sportive, e quindi di quella
categoria di operatori impegnati nello sport nautico, canottaggio e vela daltura,
che a Palermo, utilizzano in prevalenza le aree di banchina e gli spazi d'acqua della
Cala, dove sono concentrati numerosi circoli nautici. Attività nautica è sinonimo di
sport, tempo libero, ma soprattutto "turismo". Una fetta
di turismo, che contrariamente a quanto si possa pensare non riguarda solo una
"elite", ma una fascia consistente di appassionati e sportivi. Turismo nautico
vuol dire anche banchine e moli nei quali le imbarcazioni possano ormeggiare.
E proprio la carenza di posti barca lungo la costa palermitana, che
ha sollevato la questione dei pontili mobili, cioè la realizzazione negli spazi d'acqua
antistanti il Molo Sud di strutture galleggianti in grado di ospitare un numero più
elevato di imbarcazioni. Una questione complicata, di cui si sta occupando
lAutorità Portuale di Palermo e che ha creato inesorabilmente una spaccatura fra
molti favorevoli e pochi contrari alliniziativa. LAutorità Portuale ha
affidato il progetto dei pontili galleggianti ad un veterano del settore,
lAmmiraglio Nazareno Gemelli, che è anche socio della Lega Navale Italiana."Il
mio compito sarà quello di acquisire dei dati certi, con un'analisi attenta degli spazi
disponili, da cui tirare fuori una proposta che garantisca ordine, funzionalità e
sicurezza - sostiene Gemelli - Lobiettivo è quello di creare un unico
interlocutore, un soggetto che dovrebbe disciplinare la ripartizione delle concessioni al
suo interno, venendo incontro agli interessi comuni dei possibili fruitori". Gli
fa eco il Presidente dellAutorità Portuale Sergio Marchello che ribadisce, "E'
necessaria la presenza di un unico interlocutore, che faccia convergere i singoli
interessi con quelli della collettività. Tuttoggi regna infatti uno stato
confusionale, cui bisogna dare una logica, seguendo un sistema razionale di distribuzione
delle concessioni". Il progetto, attualmente in cantiere, non può prescindere
naturalmente dalle caratteristiche naturali del territorio, per conformità ed esigenze di
ordine tecnico. A questo proposito ad alzare la voce, è il proprietario di uno dei due
impianti di rifornimento di carburante, siti lungo la banchina, Salvatore Cusumano, che
dal 1963 gestisce la stazione di rifornimento Nautilus: "lAutorità
Portuale deve trovare un altro spazio - reclama Cusumano - i pontili,
ostacolerebbero lingresso delle barche nel canale, perché lo spazio chiuso di
fronte al molo trapezoidale, si ridurrebbe inevitabilmente". Ragioni, quelle di
Cusumano, strettamente legate alla sua attività che, a suo dire, sarebbe danneggiata.
"Nessuna barca verrà a fare rifornimento - aggiunge - se corre il
rischio di doversi districare tra le altre". Una questione, dunque, ancora
aperta, nellattesa che il progetto di studio dellAmmiraglio Gemelli passi al
vaglio dellAutorità Portuale. Questo non avverrà tuttavia prima del marzo
99. Sulla questione, è chiamata ad intervenire anche la Regione Siciliana, e nel
caso specifico, lassessorato regionale del Turismo, della Comunicazione e dei
Tasporti."La realizzazione di qualsiasi investimento, diretto a
realizzare posti barca - sostiene Agostino Porretto, direttore dellassessorato
- ha significato soltanto se, contestualmente, si procede ad una moderna,
chiara e razionale regolamentazione della gestione dei porticcioli turistici".
Modelli di regolamentazione, che dovrebbero ispirarsi alle esperienze apprezzabili
registrate in Liguria e Sardegna, ed alle quali le formazioni pubbliche e private
dovranno adattarsi nella gestione delle infrastrutture. "LAmministrazione
regionale al Turismo considera prioritari gli interventi sulle infrastrutture da diporto
nautico - continua Porretto - e ciò in considerazione del fatto che il turismo
nautico rappresenta uno degli elementi più importanti per lo sviluppo del turismo
siciliano". A questo proposito, i prossimi obiettivi della Regione, seguiranno,
a detta di Porretto, due strategie di attuazione: immediata e di medio periodo. Nel primo
caso, si fa riferimento alle strutture portuali esistenti determinando interventi che
consentano lutilizzo degli specchiati in armonia con le attività del porto stesso,
interventi che interesserebbero comunque i grandi porti. Nel medio periodo, il problema,
va visto in termini strategici, facendo riferimento a progettazioni o ad iniziative già
intraprese o in fase di definizione, allo scopo di ridurre i tempi di
realizzazione e quindi, come nel caso del Molo Sud, fornire allenorme domanda dei
diportisti un'offerta il più possibile adeguata. Per raggiungere tali obiettivi,
la Regione conta sui contributi comunitari del POP, Piano Operativo Plurifondo, relativi
al quadriennio 94-99, per il quale è stato elaborato un progetto, contenente un elenco di
interventi in diverse aree portuali siciliane. Progetto che prevede un finanziamento di 83
miliardi, già deliberato dalla Giunta di governo e che aspetta lesame della
commissione di valutazione, slittata a seguito della crisi regionale. Già a partire dai
primi di gennaio, comunque, lassessorato eseguirà i provvedimenti di impegno
finanziario per i lavori di infrastrutture ed arredamento portuale che dovrebbero
concludersi entro il 1999. |