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INTERVISTA A VINCI POTTINO
UN
CENTRO DIREZIONALE PER LE ATTIVITA' INVERNALI IN SICILIA
E'
questo uno degli obiettivi del presidente regionale della Federvela,
Vinci Pottino, che racconta la sua passione per il windsurf che lo ha
portato ovunque in giro per il mondo ma che oggi lo richiamano qui in
Sicilia per un impegno davvero importante per il movimento velistico
locale.
di Edoardo Ullo
2 aprile -
La sua passione per il windsurf l’ha riportato alla fine nella sua
città natale.
Da Roma a Palermo per amore della tavola a vela, da Palermo in Sud
Africa per vincere il campionato del mondo e dare tradizione
all’Albaria, la sua “creatura”, naturale evoluzione della scuola
di Vincenzo Baglione, Dario Lo Bue e Marcello Ricci.
Vinci Pottino, classe 1961, socio fondatore e presidente dell’Albaria,
nonché presidente regionale della Federvela si racconta.
“Era il 1980 quando la mia passione per il mare e per il windsurf in
particolare mi ha riportato nella città dove sono nato. Da lì ho
potuto coltivare il mio interesse e da atleta mi sono preso parecchie
soddisfazioni. In Sud Africa, nel 1987 mi sono anche laureato campione
del mondo”.
Come è nato il circolo Albaria?
“Quando giunsi a Palermo mi misi in contatto con Vincenzo Baglione,
Marcello Ricci e Dario Lo Bue che avevano già iniziato l’attività
con la scuola di vela. Si chiamava già Albaria, nome ideato da Marcello
Ricci e preso in prestito da un’espressione dialettale trapanese che
vuol dire calma”.
Da allora è stato un susseguirsi di successi, quali le soddisfazioni
più grosse?
“Chiaramente, quando i ragazzi si allenano e crescono, sia dal punto
di vista sportivo, sia da quello umano, è sempre un grande traguardo.
Tra i tanti, comunque, ricordo quello di Alessandra Sensini alle
Olimpiadi di Atlanta nel 1996, ma anche i titoli mondiali di Riccardo
Giordano ed ultimamente quello di Riccardo Belli dell’Isca”.
L’obiettivo che si pone da presidente regionale della Federvela?
“Il mio mandato sta per scadere ma l’obiettivo resta quello di
continuare a migliorare il livello qualitativo dei nostri atleti e far
si che la Sicilia abbia un posto di rilievo in ambito nazionale. La
nostra regione in questi anni ha fatto un notevole balzo in avanti in
tutte le specialità. Vela d’altura e tavole a vela. Basta guardare la
ranking nazionale della classe Mistral dove vi sono parecchi palermitani
nelle posizioni di testa. Un altro obiettivo importante è quello di
costituire un centro tecnico direzionale nella stagione invernale che
possa far svolgere attività ed allenamenti a quegli atleti di altri
circoli che non possono allenarsi durante l’inverno”.
Cambierebbe qualche cosa nel regolamento per le qualificazioni
olimpiche?
“L’attribuzione dei punteggi nelle gare che valgono la
qualificazione ai giochi olimpici. Non è possibile attribuire lo stesso
punteggio per un piazzamento agli Europei, gara che ha le sue difficoltà
e con 120 iscritti tra i più forti del continente, ed una regata con 40
partecipanti. Si rischia concretamente di non essere equi. In questo
modo molti atleti validi possono essere esclusi da una competizione
importantissima”.
Fuori dall’acqua, chi è Vinci Pottino?
“Sono un papà che dedica la maggior parte del tempo a mio figlio
Gaetano che tra qualche giorno compirà il suo primo anno di età. Ho
un’agriturismo che gestisco con mio fratello Ettore a Petralia Sottana
in contrada Monaco di Mezzo. I miei hobby? Sono troppo preso da Gaetano
e sono contento di esserlo. Nel poco tempo libero mi dedico al kite, una
disciplina spettacolare che sto cercando di portare qui in Sicilia”.
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