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OLIMPIADI
2008: LE NUOVE CLASSI OLIMPICHE
TAVOLA
MISTRAL SI, MISTRAL NO.
LASCERANNO IL WINDSURF ALLE OLIMPIADI?
Aperto
il dibattito sulle modifiche alle classi olimpiche in vista di Pechino
2008. La 44esima
edizione del Salone Nautico di Genova ha fatto da cornice per presentare
a giornalisti e addetti ai lavori l'attuale situazione del processo che
definirà quali classi olimpiche prenderanno parte ai prossimi Giochi
Olimpici cinesi.
Per quanto riguarda il Windsurf rappresentato da due classi sulle undici
in totale è probabile l'esclusione della vecchia classe Mistral, che
cambia nome e produttore, ma resta con la stessa tavola One Design,
mentre sono in corso test su altre alternative. La preoccupazione che
una scelta errata possa portare all’auto esclusione dai Giochi
favorendo chi già prima di Atene aveva proposto di eliminare il
Windsurf dalle Olimpiadi.
di
Kristian Guttadauro
20
ottobre - Le Olimpiadi di Atene sono già alle spalle, ma il mondo della
vela azzurra, e non solo, è già proiettato con la mente a Pechino
2008, al nuovo quadriennio olimpico, alle eventuali modifiche che
toccheranno le attuali classi olimpiche.
Quello che sembra già sicuro è che saranno sempre 400 gli atleti
partecipanti ai Giochi per quanto riguarda le discipline veliche e
questo sembra almeno oggi un assunto già definitivo.
Resta da vedere cosa cambierà tra le classi, che suggerimenti verranno
accolti, quali modifiche saranno realmente apportate durante il
Consiglio ISAF che si terrà a Copenaghen dal 13 al 14 novembre.
E per valutare lo stato attuale dei lavori in corso in seno alla
Federazione Mondiale della Vela oltre che nei dibattiti nazionali, il
presidente FIV Sergio Gaibisso e Nuccia Novi Ceppelini, vice presidente
ISAF, insieme con Vinci Pottino, vice presidente IWCO (International
Windsurfing Class Organization) ed i segretari delle varie classi hanno
scelto la vetrina offerta dal Salone Nautico di Genova per illustrare a
giornalisti e addetti ai lavori la situazione riguardante le classi
ammesse ai Giochi di Pechino.
Una scelta che dipenderà dalla diffusione delle imbarcazioni e della
distribuzione dei mezzi tra i praticanti in tutto il mondo.
Le candidature delle classi desiderose di essere ammesse fra le undici
sono state presentate entro il mese di settembre, con eventuali proposte
già formulate nel corso del meeting dello stesso Consiglio ISAF, che si
è tenuto nel giugno scorso.
Tanti i temi del dibattito, tra cui anche il destino della classe
Mistral, fino ad oggi classe olimpica.
Sono attualmente in corso alcuni test di materiali che hanno messo
in preallarme l'intera comunità del windsurf mondiale.
A detta della FIV, al momento sembra che il ruolo di prossima classe
olimpica sia conteso da tre pretendenti: Ibrida, One Design e Derivati
Mistral, ma che il Mistral
One Design, una volta risolti i problemi del costruttore, potrebbe
rimanere la tavola scelta, visto che, nelle altre tavole proposte,
costo, produzione e diffusione sono tutti da verificare.
Ma perchè cambiare? Una risposta proviene da una recente intervista
rilasciata da Richard Jeffries, presidente della Commissione ISAF di
valutazione e vice presidente di quella windsurf.
"Il presidente ISAF, Paul Henderson, ha chiesto alla commissione
windsurf come mai il windsurf visto alle ultime Olimpiadi di Atene non
riflettesse effettivamente quanto da lui visto in giro per il mondo,
dove migliaia di praticanti utilizzano altri tipi di tavole differenti
da quella Mistral - racconta Jeffries - Da qui la decisione di
procedere ad alcuni test prima dei prossimi Giochi per valutare se
esiste effettivamente una valida alternativa all'attuale tavola olimpica".
”Le caratteristiche dell’attuale tavola olimpica si interfacciano
con quelle principali delle altre classi che unitamente al windsurf
rappresentano la disciplina della VELA – spiega Vincenzo Baglione,
segretario della classe olimpica Mistral italiana - Il windsurf, cosi
come si evince dalle osservazioni di Paul Henderson, necessiterebbe di
una disciplina a se stante per raggruppare le altre principali specialità
praticate nel mondo Slalom, Freestyle, Formula, che nulla hanno però a
che vedere con i percorsi imposti nella vela olimpica, oltre al fatto
che le attrezzature non rispondo al principio della monotipia e da qui
la conseguente palese conclusione che alle Olimpiadi gli atleti devono
partecipare ad armi pari e dunque i mezzi devono essere uguali per tutti”.
Dunque
necessità di una verifica, ma anche di una decisione certa e che non
soffra di tempi troppo lunghi, la raccomandazione maggiore fatta a chi
sta valutando al momento almeno sei tipi di tavole, con vari pro e
contro a seconda delle condizioni in cui queste potrebbero essere
impiegate.
Ecco il perchè di una seconda tornata di trial dopo quelli già
effettuati sul Garda, quando era stato dato un termine di due anni ad
ogni produttore per sviluppare uno specifico programma di lavoro.
Un problema da non sottovalutare è anche quello dei limiti di vento.
Come suggerisce Alessandra Sensini, tre volte medagliata olimpica, non
si dovrebbe dare la partenza con meno di 8-10 nodi di vento anche per
non rendere impari la lotta con chi può avvantaggiarsi di un peso
minore.
Dunque tutta una serie di argomenti che la commissione di valutazione
dei materiali non può non tenere in considerazione.
La tavola Mistral ha buone chances per riconfermarsi la "tavola
olimpica"?
"Sì. Molti paesi che volevano cambiare, oggi hanno vinto delle medaglie e potrebbero ripensarci -
continua Jeffries - Inoltre, a conti fatti, la struttura che in
questi anni si è sviluppata dietro il Mistral, oggi è ben radicata e
funzionante, con numerosi allenatori ed atleti che continuano ad
utilizzare questo tipo di windsurf. Cambiare tutto questo potrebbe
impiegare del tempo ma sicuramente anche sforzi economici non
indifferenti".
A Copenaghen, sulla base dei report effettuati, le proposte saranno
messe ai voti e si saprà finalmente quale sarà la nuova tavola
olimpica. La preoccupazione che
una scelta errata possa portare all’auto esclusione dai Giochi
favorendo chi già prima di Atene aveva proposto di eliminare il
Windsurf dalle Olimpiadi.
Intanto Nick Dempsey, medaglia di bronzo ad Atene, ha espresso il suo
parere su questi giorni di test.
"Io penso che ancora nulla qui potrà battere la tavola One
Design con vento tra i 5-30 nodi. Ma se dovessi sceglierne una, sarebbe
il Prodigy per le performance generali. La migliore vela qui è la North
R-Type. Il progetto PD è buono, parti della Exocet sono relativamente
buone, ma il Prodigy rimane il migliore".
C'è tempo fino al 13 novembre, poi si saprà tutto.
Intanto i delegati dell’attuale classe olimpica, riuniti a luglio in
Polonia per l’annuale IGM (International General Meeting), ha cambiato
nome. Infatti la IMCO International Mistral One Design viene sostituita
da IWCO, un semplice capovolgimento della M (Mistral) sostituita con la
W, iniziale di un nome decisamente più appropriato (Windsurf).
Con
piccole modifiche, la tavola Mistral progettata nel 1978 da Ernstfried
Prade, con il One Design, ha preso parte a ben tre olimpiadi sin dal
1996 quando fu scelta come tavola olimpica, sbaragliando la concorrenza
anche di numerose altre classi tra cui la già collaudata e
tecnologicamente più avanzata tavola a volume Lechner.
Escludendo la classe Formula, oggi non sembra ci siano alternative alla
One Design della IWCO, l'unica classe monotipo diffusa nel mondo che
utilizza la stessa tavola sia per l'attività giovanile (a cominciare
dagli under 13) che per quella dei master e di una moltitudine di atleti
che amano regatare con un’attrezzatura uguale per tutti, convinti
dell’importanza di mettere in risalto la componente umana e consentire
sempre una "gara" ad armi pari.
"Questa è poi in fondo l'essenza, la regola fondamentale dei
Giochi Olimpici, dove massima importanza deve essere data alle
prestazione dell'atleta, perchè a vincere deve essere l'uomo e non il
mezzo e di questo alla fine tutti noi siamo pienamente convinti –
prosegue Baglione – Certo, tutti vorrebbero un mezzo moderno, il
massimo che la tecnologia può offrire non solo per le tavole a vela ma
anche per tutte le altre classi,
ma oggi non possiamo coltivare la speranza e distruggere la realtà.
Attenzione, perchè i cambiamenti radicali potrebbero cancellare
l'esistenza... Ricordiamo che di recente elementi dell'ISAF avevano
anche proposto di togliere dalle Olimpiadi la tavola a vela. Attenzione,
attenzione..."
Il
marchio Mistral così potrebbe scomparire e non essere annoverato fra
nessuna classe.
Tuttavia la tavola utilizzata rimane sempre la stessa, il "One
Design", che non sarà più costruito dalla Mistral ma dalla Cobra, azienda produttrice che detiene circa l'80%
del mercato mondiale.
La stessa tavola One Design potrà poi essere distribuita da qualsiasi
altra azienda che potrebbe anche personalizzarla con il proprio marchio,
sviluppando così il concetto della "White Board" o
"Tavola bianca" per favorirne la diffusione e distribuzione in
tutto il globo.
Dopo aver
valutato attentamente la situazione, Vinci Pottino, vice presidente IWCO,
pone alcuni interrogativi, sicuramente interessanti.
"La
disputa riguardo una nuova tavola olimpica, nasce dalle pressioni fatte
dal "Formula Windsurfing". Sin dal primo "Trial ISAF"
è emerso, inequivocabilmente, che il Formula non garantisce un adeguato
livello tecnico in regate con vento inferiore ai 10/12 nodi.
Nei succesivi "Trials" si sono presentate altre tavole più
performanti del Mistral One Design, partendo dal presupposto che il
"Windsurf Olimpico" avesse bisogno di ricercare in altre
tavole un "bisogno di modernità, l'allargamento della fascia di
peso dei concorrenti e di abbracciare un maggior numero di regatanti
nelle più varie condizioni possibili" - spiega Pottino
- Secondo questi concetti la Neil Pride avrebbe
presentato un modello nuovo di tavola derivante dal Formula e che ha raccolto
il maggior numero di consensi. Ma chi stabilisce questi nuovi criteri di
valutazione di una classe olimpica?
Quale è il peso della valutazione tecnica che si da alla scelta di una
nuova tavola olimpica che correrà in Cina, dove notoriamente le
condizioni di vento non superano i 4/6 nodi?
Come si fa a pensare ad una nuova tavola olimpica che ancora non è in
produzione? Senza dimenticare il parco di tavole Mistral esistenti al mondo
(patrimonio di circoli, singoli atleti e Federazioni) che garantisce
l'organizzazione di una attività da quella locale a quella mondiale, ad
appena 4 anni alle prossime olimpiadi?"
Paco
Wirz, l’unico atleta che ancora oggi regata dall’inizio sin da
quando il windsurf è diventato sport olimpico ai Giochi di Los Angeles,
sparring partner ad Atlanta dell’oro Nikos Kaklamanakis e fedele
sostenitore della classe monotipo, oggi è gratificato dal crescente
successo ottenuto da questa classe messa però oggi in discussione da
qualcuno.
“Penso si dovrebbe
lasciare anche una sola buona tavola monotipo per permettere a tutti i
surfisti di competere con vento da leggero a forte – commenta Wirz
- perché solo così sarebbero pienamente rispettate le
caratteristiche di una regata olimpica".
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