10  Gennaio 2004


 

 

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AMBIENTE: MONDELLO

DALLA CANCELLATA CHE NON PUO' PIU' NASCONDERE LE SPORCIZIE DELLA SPIAGGIA AGLI ALLAGAMENTI INVERNALI
L'arenile di Mondello sotto i riflettori del Giornale di Sicilia che alimenta le osservazioni dei cittadini.
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Per anni con o senza la cancellata, la spiaggia di Mondello è stata non una pattumiera ma un letamaio colmo di rifiuti di ogni genere, che sfuggivano alla vista dei più, ma non di chi è residente, proprio perché occultati dalle grate di ferro, dalla inadeguata vegetazione ed addirittura dalle montagne di sabbia accumulate da ruspe a fine settembre".

10 gennaio - Mondello è sempre più sotto i riflettori della stampa: dall’annosa questione della cancellata, che sembra prossima ad una definitiva e completa risoluzione visti gli ultimi sviluppi, agli incredibili ed incontenibili allagamenti d’inverno a causa della fatiscente rete di smaltimento di acque bianche e di quella fognaria che se non completata in tempi brevi aggraverà i problemi della balneabilità del mare di Mondello, dall’illuminazione, ancora inadeguata in certi tratti e in alcuni del tutto inesistente allo stato di incuria che permane in alcuni punti del lungomare. 

Però non c’è più l’indifferenza di un tempo e parecchi cittadini quotidianamente si fanno avanti con lecite denunce e semplici segnalazioni come quella che abbiamo ricevuto oggi e che pubblichiamo: è la lettera firmata di un lettore, che prima delle festività natalizie ci aveva comunicato le sue riflessioni sull’attuale situazione di Mondello da noi pubblicate.
Desideriamo ringraziarlo e sottolineare che condividiamo, come molti residenti di Mondello, quanto da lui scritto che di seguito pubblichiamo rispettando la richiesta di non rendere pubblico il nome.

“La cancellata è stata rimossa tranne che per un lungo tratto davanti lo stabilimento del Charleston. La differenza in quel punto con il resto del litorale liberato è a dir poco eclatante e solo chi ha gli occhi foderati di prosciutto non è in grado di cogliere la differenza. La vista del golfo di Mondello, della sua spiaggia, dei suoi colori è qualcosa di unico e di sostanzialmente diverso da quando la cancellata non c’è più.

Eppure c’è ancora chi preferirebbe rivederla in piedi e al più presto, adducendo scuse, che a mio parere non sono altro che pretesti per compiacere qualcuno che ha un preciso interesse di non volere migliorare la vivibilità di Mondello.
Questo è ciò che penso io, che da sempre vivo a Mondello, e credo anche quello che pensa la stragrande maggioranza di residenti che vi abita  365 giorni l’anno.

Tramite il Vostro sito desidero comunicare tutta la mia solidarietà ai pochi che si occupano dei problemi della borgata, amata da molti, di cui tantissimi parlano e a cui solo alcuni si interessano concretamente ed obiettivamente. Ed è con obiettività che intendo dichiararmi in netta opposizione a quanto scritto dal Giornale di Sicilia del 9 gennaio, che ha ospitato lo sfogo “privilegiato” del sig. Giuseppe Maniscalco la cui opinione, già pubblicata dallo stesso quotidiano in data 31 dicembre 2003, è stata riportata con voluta tautologia in un articolo in cui vengono enfatizzati meriti e demeriti di una verità altamente “contraffatta”, che dà adito ad opinioni ingannevoli per quanti non hanno potuto constatare con i propri occhi.

Non sono d’accordo quando il sig. Giuseppe Maniscalco, suppongo palermitano come il sottoscritto, sostiene che sia stata colpa della mancanza della cancellata se la spiaggia di Mondello si è ridotta durante il periodo delle feste ad una pattumiera; quando si scrive che i contenitori di rifiuti della spiaggia sono stati distrutti e rovesciati sulla sabbia da vandali.
 


(nelle foto, i gettacarte già rovesciati poco prima della rimozione della cancellata)

Nient’altro che scuse per cercare di far resuscitare l’obbrobriosa barriera, che certamente per anni ha nascosto le sporcizie accumulate per giorni e giorni prima di essere rimosse dagli uomini, ma spesso spazzate via da madre natura.

E’ malafede allo stato puro dichiarare “forse è meglio privarsi della vista del mare che vedere questa pattumiera sulla battigia”. Non è meglio continuare a vedere il mare e richiedere una semplice e dovuta pulizia della spiaggia?
Per anni con o senza la cancellata, la spiaggia di Mondello è stata non una pattumiera ma un letamaio colmo di rifiuti di ogni genere, che sfuggivano alla vista dei più, ma non di chi è residente, proprio perché occultati dalle grate di ferro, dalla inadeguata vegetazione ed addirittura dalle montagne di sabbia accumulate da ruspe  a fine settembre.

Rifiuti e quant’altro lasciati impunemente a marcire e sedimentarsi nella sabbia per tutto l’inverno fino a giugno, mese in cui, secondo un copione stereotipato ed inconcepibile, qualcuno è sempre intervenuto alacremente per ripulire spianare e cancellare la sabbia con un tappeto continuo di cabine. Tutti i concessionari degli stabilimenti balneari hanno il compito di tenere pulita la spiaggia per tutto l’anno. Nessun vandalo poi ha fatto il tiro ai birilli con i “contenitori gettacarta”, mal posizionati e alcuni dei quali già abbattuti prima ancora che la cancellata fosse rimossa: chi ha fatto strike è stato il mare con le ultime mareggiate, che hanno fatto innalzare il livello della sabbia di oltre 50 cm e, come in natura accade, hanno portato alghe sulla battigia, che è in gran parte stata ripulita da meree e correnti del golfo di Mondello.

Sarebbe normale una pulizia quotidiana di spiaggia ed aiuole come viene fatto giornalmente lungo tutto il viale Regina Elena e necessari nuovi contenitori posizionati a margine della spiaggia lungo la vecchia cancellata, con delle belle panchine adeguate per l’arredo pubblico. Inoltre gli interventi straordinari di un giorno con una task force di 10 uomini non sarebbero stati necessari se negli ultimi quindici giorni si fosse ripulita la spiaggia anche con un solo uomo. Resta ancora tanto da fare per Mondello ed è incomprensibile che ci sia qualcuno che inspiegabilmente  cerchi di frenare riuscendo a rallentare la bonifica di questa nostra caotica Mondello, che comunque sta a cuore a
tanti”.
(lettera firmata)

di Alessandro Costanzo Matta