1 Novembre 2003 |
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UN
“POSITIVE THINKER” A MONDELLO: IL TRIATHLETA PATRICK HOFER
1
novembre - Una
settimana fa nell’inafferrabile turbinio dei colori di Mondello si era
fermato per un po’ all’Albaria, di ritorno da Trapani. Saltata la
gara internazionale ITU Event di Palermo, per indisponibilità degli
enti locali a supportare l’organizzazione, Hofer aveva partecipato,
domenica 26 ottobre, alla quarta edizione del Triathlon Sprint Città di
Erice. Evento organizzato da Leo Vona del Triathlon Team Trapani,
valevole quale prova per il Campionato Italiano di Società. Quarantuno atleti,
750 m. di nuoto nello specchio acqueo antistante la spiaggia di S.
Giuliano, 20 km. di bici e 5 km. di corsa in un circuito ricavato
fra la libera università e la Baia dei mulini. Lì Patrick Hofer aveva
siglato un bel secondo posto, a 17" dal romano juniores Alessandro
Terranova, primo in 1h02'26". Bicicletta, zainetto in spalla ed un sorriso di libertà e di passione per lo sport e per la vita, mostrando l’immancabile razione di frutta, che porta sempre con sé, Patrick aveva parlato della Svizzera, dove già fa freddo in questo periodo, ed entusiasta di Mondello e del suo clima, gli sembrava di trovarsi in Sudafrica, sua base di training, quattro ore di fila sette giorni su sette. E poi dell’anno di nascita del Triathlon, il 1974 negli USA, di Chris McCormack, Simon Whitfield, Brigitte Mcmahon, Michellie Jones, Sharon Donnelly, Simon Lessing, Pauli Kiuru, Peter Reid, Miles Stewart, i campioni. E ancora del triathlon olimpico, sia maschile che femminile, che prevede una prova di nuoto di 1500 m, una di ciclismo di 40 km e una di corsa di 10 km, delle distanze massacranti dell’Ironman (3800 m per il nuoto, 180 km per la bicicletta e 42 km per la maratona) e del suo ideatore il generale John Collins e delle prove sprint (rispettivamente 750 m, 20 km, 5 km), medie (1800 m, 90 km, 20 km) e lunghe (4000 m, 120 km, 30 km). Nessuna pausa nel triathlon, se non nelle aree di transizione e solo per il tempo necessario per cambiarsi gli indumenti. Vietato il drafting, ossia la formazione di drappelli nella tratta di ciclismo, in cui gli atleti, come da regolamento, devono mantenere una distanza minima di 5 o 10 metri l’uno dall’altro. Vietato avvantaggiarsi di aiuti esterni e ostacolare gli avversari. L’atleta che per primo taglia il traguardo vince la gara. E
se non per vincere, Patrick Hofer sabato 1 novembre è tornato a
Mondello per la diciassettesima edizione del Triathlon del Mediterraneo,
valevole per la ranking italiana e per l’assegnazione del titolo
regionale sulla distanza olimpica. 114 gli atleti in gara: Patrick, con
il numero 67, purtroppo è stato costretto da subito al ritiro, dopo la
prova di nuoto, ma sorridente come sempre, pensa già al prossimo
appuntamento: le Sprint Series in Sudafrica. .
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