XXXI AMERICA'S CUP
ALINGHI 4 - NEW ZEALAND
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NEW
ZEALAND DISALBERA E LA COPPA SI PREPARA A SBARCARE IN EUROPA
Partita bene al via, Alinghi
conquista il quarto punto, approfittando anche del disatro di New
Zealand: dopo cinquantasette minuti l'albero
si spezza in due, appena al di sopra
della prima crocetta
le foto di MAX RANCHI
28 febbraio -
Dopo 10 giorni di attesa in
banchina, per avverse condizioni meteo, si ritorna finalmente in
acqua. Ma quella che avrebbe potuto essere una giornata di festa per la
Nuova Zelanda si risolve in un disastro.
Cinquantasette minuti dopo lo start, ancora prima di girare la terza
boa, Team New Zealand disalbera, dopo una serie di onde che hanno
eccessivamente caricato il rig.
Il danno è avvenuto con 16-17 nodi di vento e un'onda ripida, causata
dal vento da NE, che da giorni soffia sul Golfo di Hauraki.
Alla partenza il vento era da 050°, 17 nodi.
Il match, o quello che è durato è stato dominato da Coutts, sin dal via. Team New Zealand entra in leggero ritardo nel box dei cinque
minuti e seppur con mure a dritta non riesce a portare Alinghi al dial
up. Le barche si allontanano dalla linea ma non sembrano intenzionate
allo scontro.
Bertrand Pacé alle spalle di Barker lo consiglia sulla tattica migliore
ma la battaglia, tanto attesa non c'è stata. A qualche secondo dallo
start, Coutts sembra in anticipo ma taglia, invece, al colpo di cannone,
'spaccando' il secondo.
Alinghi parte centrale mure a dritta. Team New Zealand è 3 secondi
dietro, in barca.
Brad Butterworth ottiene la sinistra del campo, la favorita e Coutts si
allunga immediatamente su un vento migliore. L'aria salta leggermente
sulla destra ma Barker non riesce ad approfittarne. Al secondo incontro,
Coutts incrocia avanti e prosegue a destra, fiutando un vento migliore
da quel lato e relegando Barker nel bordo peggiore.
Le barche rimangono comunque, molto vicine e la prima boa vede un
distacco di soli 8 secondi.
Team New Zealand attacca in poppa cercando di sporcare l'aria
dell'avversario e di avvicinarsi ma Russell Coutts si difende benissimo
e riesce a mantenere il suo vantaggio.
La seconda boa vede Alinghi in vantaggio per 17 secondi.
Il Golfo di Hauraki nel frattempo è attraversato da un groppo che porta
vento a 25-26 nodi e pioggia fitta. La visibilità diminuisce e il mare
monta.
NZL-82 comincia a imbarcare acqua, anche se in maniera minore, rispetto
alla giornata inaugurale. Le barche picchiano sulle onde ma Alinghi
sembra soffrire di meno.
Passata la pertubazione, le barche ritrovano un'andatura e un assetto
più regolari.
Il rig di NZL-82, però mostra delle anomalie, come si vede dalle
immagini TV: una strana torsione della randa lascerebbe pensare a un
movimento dell'albero abbastanza preoccupante.
Pochi minuti dopo, cinquantasette dalla partenza accade l'incredibile.
La barca nera si solleva su una prima onda e la prua ricade
violentemente sul cavo. Una seconda, una terza e l'albero si spezza, di
colpo, appena sopra la prima crocetta.
Mentre l'equipaggio, disperato ma sempre professionale si accinge a
tagliare scotte e sartiame per liberare la barca e assicurarsi che
l'albero non danneggi lo scafo, Russell Coutts prosegue verso il
traguardo, la sua 13 vittoria consecutiva in Coppa America e il quarto,
importantissimo, punto.
Team New Zealand rientra in porto, accompagnato dal sostegno della sua
gente, mettendosi subito al lavoro per sostituire l'albero ormai
inutilizzabile. Tom Schnackenberg, a capo del Sindacato kiwi, con un
sorriso alquanto sforzato dice: "Si è trattato di un "episodio molto,
molto sfortunato; forse ha ceduto un attacco della sartia ma finché non
abbiamo controllato l'attrezzatura non è il caso di fare congetture.
Useremo l'albero di NZL-81 che è perfetto e domani saremo di nuovo in
acqua a regatare".
Domani potrebbe essere una giornata storica per la Coppa America. Se
Coutts si aggiudica un'altra vittoria, Ernesto Bertarelli avrà la
soddisfazione di essere il primo armatore a portare l'America's Cup in
Europa.
(foto di Max Ranchi)