25 febbraio 2003


 

 

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XXXI AMERICA'S CUP

NON SI PUO' REGATARE MARTEDI' E MERCOLEDI': IL GOLFO DI HAURAKI E' AL CENTRO DI UNA DEPRESSIONE

Ennesimo rinvio per la quarta regata e così anche martedì si è rimasti in banchina.

Un'intera settimana fermi al palo.

 

 

le foto di MAX RANCHI

25 febbraio -  Il team svizzero Alinghi conduce la serie di nove regate con 3-0 sul Defender, Team New Zealand.

Però e condizioni atmosferiche continuano a giocare con i due team in lotta per la       e così è passata un'intera settimana in banchina senza poter uscire in mare: prima l'assenza di vento, poi la burrasca.

Martedì mattina il Principal Race Officer, Harold Bennet è stato costretto ad annullare la regata, dopo aver ricevuto un avviso di burrasca dal servizio meteo neozelandese.

Il team Alinghi è comunque uscito ad allenarsi con le due barche mentre quello kiwi ha preferito correre con i 34-piedi MRX, di fronte al Royal New Zealand Yacht Squadron.

Alle 13.15, ora di un'eventuale partenza c'erano 25-28 nodi, con raffiche oltre i 40 e quasi due metri d'onda.

Bennett si è consultato con i team meteo nel pomeriggio, nella speranza di poter correre il quarto match nella giornata di mercoledì, originariamente 'day off'. Ma le previsioni parlano di venti molto forti nella nottata e nelle prime ore del mattino, in moderazione fino a 25-35 nodi nel corso della giornata.

La decisione è presa: Bennet annuncia che mercoledì 26 non ci sarà regata e che spera di poter disputare il fatidico quarto match, giovedì 27.

Tuttavia nell'edizione 1899, tra il primo Shamrock e il defender americano Columbia ancdò decisamente peggio: diciotto giorni di stop prima di riprendere a gareggiare.

Piccola nota a margine: è di oggi la notizia che Xavier Jolis, fisioterapista del team svizzero si è rotto una gamba, giocando a pallone. La frattura è multipla.

Con quella di Jolis salgono a tre gli incidenti accaduti al team Alinghi nell'ultimo mese: prima di lui, infatti, anche il grinder Christian Karcher e il prodiere Bernard Labro hanno subito degli infortuni che li hanno costretti a rinunciare al match finale.


 



(foto di Max Ranchi)